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Premio Assiteca VII Edizione - Innovazione Digitale: Storie di successo

Dimentichiamoci del posto fisso. Anzi, del posto fisico.
Perché il lavoro è sempre più dinamico e i dipendenti sempre meno vincolati allo spazio di un ufficio. 

E allora addio ai cartellini da timbrare, alle stanze affollate e alle scrivanie da condividere con colleghi poco simpatici.
Benvenuti nell’era dello smart working, una rivoluzione che sta ridisegnando le dinamiche del rapporto tra datori di lavoro e dipendenti.

In generale ricorrere a prestazioni di lavoro “smart” garantisce vantaggi sia all’azienda – in grado di ridurre strutture fisse e costi - sia al lavoratore, che meglio coniuga vita e lavoro.

Sono pronte le aziende ad affrontare il cambiamento che porta con sé il lavoro agile?

I dati parlano, ed è arrivato il momento di ascoltarli.
Perché la quantità di informazioni che generiamo – i cosiddetti big data - cresce ogni giorno.
E rappresenta una potenziale miniera d’oro per chi vende prodotti o servizi.

A patto però che si riesca a dare a questi dati il giusto valore: aggregandoli, gestendoli e analizzandoli.
Magari con l’aiuto di professionisti specializzati.

Sono pronte le aziende a cogliere le opportunità di innovazione che derivano da questo mercato?
E a quali figure professionali dovranno rivolgersi per farlo?

Black Friday docet: fare acquisti è sempre più una questione di clic.

E ad aumentare sono i clienti che fanno shopping in mobilità.
Il momento d’oro per l’e-commerce in Italia sta tutto nei numeri: secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e Netcomm, nel 2016 i consumatori italiani hanno fatto acquisti online per 19,6 miliardi e circa un quarto con uno smartphone o un tablet.

Ma come spendono gli italiani i loro soldi online?
E in che modo le aziende si stanno adattando a questo trend in crescita?

Dopo il grande successo riscosso dalla prima edizione, torna “Assiteca Crowd Start Up Showcase”, il contest rivolto a startup e PMI innovative italiane, una grande vetrina dell’innovazione promossa dalla piattaforma di equity crowdfunding Assiteca Crowd.

Sarà possibile iscriversi al contest entro le ore 24 del 31 dicembre 2016 seguendo le istruzioni riportate sul portale di Assiteca Crowd (www.assitecacrowd.com/startup-showcase/).
I progetti migliori verranno selezionati da un comitato tecnico e verranno ammessi alle votazioni online che prenderanno il via il 10 gennaio per concludersi il 20 gennaio 2017.

Il business è...mobile, sempre di più!

Anche perché molte attività che un tempo richiedevano la presenza in ufficio ora si possono fare anche fuori.

Ma … per farlo bene è necessario adottare soluzioni efficaci e sicure: è questa la sfida che hanno di fronte le aziende italiane, perlomeno quelle che puntano verso la cosiddetta “Mobile Enterprise”.

Partiamo da un dato: secondo una ricerca dell’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano, il mercato di settore, inteso come la spesa delle imprese per l’adozione e la gestione di soluzioni Mobile Enterprise, nel 2015 valeva circa 2,5 miliardi di euro, secondo le stime potrebbe avvicinarsi a 3 miliardi a fine 2016 per arrivare a 3,3 miliardi nel 2017.

Ma qual è il grado di consapevolezza delle aziende italiane relativamente all’utilizzo di tali soluzioni?

La strada per l’attuazione dell’Agenda Digitale in Italia è ancora lunga e c’è tanto lavoro da fare.
È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano dal titolo “Pubblico e privato: un patto per l’Italia digitale” presentato il 14 novembre a Roma.

Il Digital Economy and Society Index (DESI), l’indicatore che misura lo stato di attuazione dell’Agenda Digitale nei vari Paesi europei, attesta i notevoli ritardi in materia di digitalizzazione del nostro Paese, che si posiziona al terz’ultimo posto in Europa.

Secondo l’ultima versione del DESI, e relativamente alle dimensioni su cui è calcolato, su 29 Paesi censiti, l’Italia è penultima per quanto riguarda la connettività, 25esima per competenze digitali, ultima per utilizzo di internet da parte dei cittadini, 21esima per digitalizzazione del nostro settore industriale e 18esima in digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Come si possono spiegare i motivi di questo ritardo? E su quali risorse bisogna puntare in futuro per invertire la rotta?

Industria4.0 è un’espressione con cui imparare a convivere. Esprime quel processo di trasformazione in atto nella produzione industriale che, grazie alle tecnologie digitali, proietterà il mondo della manifattura verso un modello totalmente automatizzato e interconnesso.
 
Secondo gli esperti rappresenta la quarta rivoluzione industriale, che si articola in quattro macro aree:
1) big data; 2) analytics e soluzioni di business intelligence; 3) interazione uomo macchina; 4) trasferimento di istruzioni digitali al mondo reale. Le tecnologie sono già tutte disponibili ma non sono ancora applicate su larga scala.
 
Nel 2016 il tema Industria 4.0 è stato al centro anche del dibattito di politica economica, visto l'impegno del Governo con il piano “Italia 4.0” entrato nella legge di stabilità.
 
Ma quali sono le iniziative messe in atto per stimolare imprese e investitori a puntare sulla manifattura digitale? 
 
internet of things

 Oggetti intelligenti, connessi tra loro, in grado di interagire con la realtà circostante.

In altre parole Internet Of Things, ovvero l’estensione di Internet al mondo degli oggetti, una realtà sempre più importante per l’economia mondiale e per quella italiana.

Gli ambiti di applicazione sono molteplici così come le opportunità di business che ne derivano.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano l’IoT è un mercato che vale già 2 miliardi di euro in Italia.
Ha fatto registrare un tasso di crescita del 30% nel 2015, mentre per il 2016 ci si aspetta un incremento ancora più rilevante.

Ma quali sono le caratteristiche di questo settore?
E quale impatto può avere sulle aziende?

open innovation

Innovare o morire, tertium non datur. Le aziende lo hanno capito: per crescere bisogna cambiare. Ed è possibile farlo grazie alle tecnologie digitali.

Il paradigma della digital transformation, infatti, porta con sé opportunità che le aziende spesso non vedono ma che non possono sottovalutare. In ballo c'è il posizionamento e la competitività in mercati "liquidi”, oltre alla creazione di un rapporto disintermediato, diretto, molto più che in passato, con clienti sempre più esigenti, digitali e alla ricerca di esperienze personalizzate di utilizzo/acquisto di un prodotto.

Rinunciare a queste opportunità significa in molti casi mettere a rischio l’esistenza stessa delle aziende e il loro futuro.

Ma in che modo si attivano i processi di innovazione in azienda?
E come gestirli? Scopriamo i due fattori chiave.

PREMIO ASSITECA

LA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE IMPRESE ITALIANE

Assiteca Spa 
Palazzo Assiteca 
via G. Sigieri 14 
20135 Milano 
Tel. 02.54679.1 

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