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Premio Assiteca VII Edizione - Innovazione Digitale: Storie di successo

Digital transformation: che cos’è e quale impatto ha sulle aziende

Se dovessimo utilizzare una definizione per spiegare che cos’è la “digital transformation”, potremmo scegliere quella del fondatore di Amazon Jeff Bezos:
«Gli ultimi dieci anni di IT hanno cambiato il modo di lavorare delle persone. I prossimi dieci anni cambieranno il loro modo di fare business».

In altre parole, adesso tocca alle imprese ridisegnare la propria offerta, con l’obiettivo di renderla più competitiva e in linea con le aspettative del mercato.

Il tutto utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalle tecnologie digitali. 

Sembra facile ma quali sono gli impatti per un’azienda? 

Gli impatti sono molto più ampi di quanto si possa pensare e non è semplice individuare gli strumenti e le soluzioni più efficaci per avviare il motore del cambiamento.

In ballo c’è la capacità di fare innovazione, di rimettersi in discussione con una visione forte del mercato e del futuro prossimo. Per comprendere la portata del cambiamento bastano pochi dati: ogni giorno oltre il 40% della popolazione mondiale, più di 3 miliardi di persone, si connette a Internet.
Restringendo il campo all’Italia poi, secondo l’ultimo report Audiweb sulla diffusione di Internet, a giugno 2016 l’87,4% della popolazione era online: 43 milioni di italiani che dichiarano di connettersi da qualsiasi luogo econ qualsiasi strumento.

Intanto cresce la popolazione dei social network: secondo una stima raggiungerà quota 2,95 miliardi di persone entro il 2020.

Chi pensa che questi numeri siano ininfluenti va fuori strada: le nuove abitudini digitali incideranno inevitabilmente su tutti i business, sul modo di produrre e distribuire merci e servizi, sul modo di lavorare e sulle relazioni delle aziende con i loro clienti. I miliardi di persone che ogni istante si muovono sul web e si relazionano sui social network producono dati. Sono questi l’essenza del digitale, il nuovo oro nero della società dell’informazione.
Da qui devono partire le aziende che vogliono imboccare la strada della trasformazione digitale, dall'analisi dei dati generati da fornitori, dipendenti, clienti.
Sono tantissimi e infatti si chiamano Big Data e solo in minima parte sono ancora analizzati per fare business. Lo sanno bene tutte quelle industry che già da tempo stanno subendo la“disruption”, perché la trasformazione digitale non risparmia nessuno.
A essere coinvolti sono l’industria, i servizi finanziari, le professioni e anche il commercio. E infatti le nuove frontiere del business hanno già una loro identità: dal fintech, al crowdsourcing (condivisione delle competenze) passando per la sharing economy fino alla ormai nota Industria 4.0 (la trasformazione della manifattura), per la quale il Governo italiano ha appena presentato il primo piano di investimenti.

È ovvio a questo punto che fare digital transformation non significa soltanto adottare il software più recente o rinnovare il sito internet. Sebbene nel senso comune “digitale” sia spesso sinonimo di tecnologia, la realtà è ben diversa. Si tratta piuttosto di adottare una strategia graduale che intervenga su due fattori: da un lato la semplificazione dei processi aziendali, dall’altro l’utilizzo della tecnologia disponibile e dei suoi continui sviluppi nella costruzione di una relazione diversa con il mercato.

Tutto questo perché? La digital transformation rappresenta la via principale per la crescita possibile.
Secondo una ricerca di Accenture il volume di affari legato alla digital economy passerà dai 19,15 miliardi del 2015 (su un totale di 85,15 miliardi di dollari totali) ai 24,61 del 2020 (su un totale di 98 miliardi). Ci sono quindi ancora enormi spazi di "immaturità tecnologica" che rappresentano rilevanti opportunità di sviluppo. Anche in Italia. Perché chi investe in innovazione comincia a vedere i risultati.
Un’indagine di CA Technologies - effettuata su un campione di aziende italiane - dimostra che la trasformazione digitale ha un impatto diretto sui risultati economici: le aziende italiane che hanno trasformato in chiave digitale uno o più aspetti del loro business ottengono un incremento del 33% della velocità di go-to-market e una crescita del 30% dei ricavi provenienti da nuove fonti di business.

09:20 07/10/2016

 


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